Gli alunni della scuola primaria di Lammari raccolgono 250 cellulari esausti e li consegnano all'Istituto Jane Goodall affinché siano recuperati

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Avviso: i contenuti di questa pagina sono aggiornati al giorno 09 dicembre 2024, ore 16:32

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La consegna del brevetto di 'Custode della Terra' ad un alunno

Questa mattina (lunedì) alla scuola primaria di Lammari gli alunni delle classi quarte e quinte in collaborazione con gli alunni della scuola primaria di Marlia e della scuola secondaria di primo grado di Lammari hanno consegnato all'Istituto Jane Goodall, che sta portando avanti un progetto per recuperare e riciclare vecchi apparecchi elettronici    per evitare nuovi rifiuti ed estrazioni minerali, 250 cellulari esausti per complessivi 23 chilogrammi di materiali, affinchè possano essere recuperati. L'iniziativa è stata  realizzata nell’ambito del progetto educativo ‘Terra maestra’ promosso  dall’istituto comprensivo di Lammari-Marlia ‘Ilio Micheloni' in collaborazione con Centro di Ricerca Rifiuti Zero e Comune, grazie al quale gli alunni delle scuole primarie di Lammari e Marlia  durante l’anno scolastico hanno seguito lezioni di educazione civica sull'ambiente con particolare attenzione all'economia circolare. Il progetto ha interessato anche l'asilo nido
'Cosimo Isola'.

All'iniziativa erano presenti Rossano Ercolini coordinatore del Centro di Ricerca Rifiuti Zero, l'insegnante Iolanda Roperti, coordinatrice del progetto Terra Maestra insieme ad Ercolini, l’assessore all’ambiente Giordano Del Chiaro e il dirigente scolastico Nicola Preziuso. La raccolta dei cellulari esausti proseguirà con il posizionamento di due contenitori per la raccolta del Raee (Rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche)  al centro di ricerca rifiuti zero presso il parco scientifico di Segromigno in Monte e alla sede del Comune in piazza Aldo Moro.
Nell'occasione questa mattina  a tutti gli alunni che hanno partecipato a 'Terra Maestra' è stato consegnato il brevetto di 'Custode della Terra'.

“Questa esperienza didattica si è rivelata molto positiva – dichiara Rossano Ercolini, coordinatore del Centro di Ricerca Rifiuti zero-.  I temi ambientali, anche alla luce dell'emergenza climatica, devono essere messi al centro non solo dell'agenda politica, ma anche della scuola, perché per cambiare comportamenti e proteggere l'ambiente è certamente necessario partire dai più giovani. Nell'ambito del progetto abbiamo studiato che cosa sono le terre rare, apprendendo che per estrarre i minerali che vengono utilizzati nella produzione di apparecchi elettronici, in particolare nelle loro batterie, molti bambini sono ridotti in schiavitù e molte persone sono sfruttate per l’estrazione del Coltan e che l’estrazione di questi preziosi minerali danneggia l’ambiente, inquinando con i rifiuti, distruggendo le foreste e la biodiversità. Di qui la necessità di impegnarsi per recuperare e riciclare cellulari e apparecchi elettronici esausti”.

“E’ molto importante che l'educazione ambientale diventi oggetto di studio nelle nostre scuole, perché è dalle nuove generazioni che bisogna partire per cambiare gli stili di vita e migliorare l'ambiente in cui viviamo per costruire un futuro più sostenibile- afferma l’assessore all’ambiente Giordano Del Chiaro- Questo progetto educativo si è rivelato molto costruttivo come dimostra anche l’iniziativa di questa mattina. Ringrazio il  centro di Ricerca Rifiuti Zero, insieme alla scuola, per aver realizzato questa attività formativa, e tutti coloro che hanno reso possibile il progetto”.
 

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