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La ex chiesina di Rimortoli


La ex chiesina di Rimortoli a San Colombano tornerà uno spazio a disposizione della comunità. L’amministrazione Menesini ha ottenuto, tramite la partecipazione ad un bando, un finanziamento di 150 mila euro dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca che consentirà all’ente di realizzare il progetto di riqualificazione dell’interno dello storico edificio, attualmente chiuso, perché non usufruibile da parte delle persone. Un importante intervento, per il quale si prevede un costo complessivo di 265 mila euro,  che prenderà il via nel 2022 ed andrà a completare l'operazione di restituzione degli spazi pubblici ai cittadini che l'amministrazione comunale sta portando avanti da alcuni anni con la volontà di valorizzare ogni paese di Capannori e che, per quanto riguarda San Colombano, ha già visto la sistemazione dell'area esterna della ex chiesina di Rimortoli con la realizzazione del giardino intitolato a “Giulio Riccomini” e del parcheggio per la scuola primaria.  
I lavori prevedono una riqualificazione funzionale e la messa in sicurezza dell’interno della chiesa che diventerà un luogo dove celebrare i riti civili, organizzare iniziative pubbliche, eventi, mostre, convegni sia da parte del Comune, sia da parte delle associazioni del territorio.

“La ex chiesina di Rimortoli è un luogo simbolo per San Colombano e non soltanto – afferma l’assessore ai lavori pubblici, Davide Del Carlo -.  Per questo motivo è per noi importante completare la riqualificazione di questo edificio e della zona, vicina alla scuola, che rappresenta un punto di aggregazione per la comunità. Uno dei nostri obiettivi prioritari è quello di dare nuovi spazi di aggregazione e socializzazione riqualificati ai cittadini e lo stiamo facendo in diversi paesi del territorio con l’intento di riuscire a realizzarli in tutte le 40 frazioni. In questo caso andiamo anche a recuperare un significativo bene-storico-architettonico”. 

Più nel dettaglio è previsto il restauro degli elementi decorativi, la riqualificazione delle pareti interne, che saranno riportate all’aspetto originario, effettuando un’operazione di pulizia nella visione complessiva dello spazio, creando una sorta di involucro neutro e accogliente, all’interno del quale trovano collocazione e valorizzazione i singoli episodi progettuali. Per garantire la completa accessibilità al fabbricato, il progetto prevede la realizzazione di una nuova pavimentazione, in appoggio a quella esistente grazie all’ausilio di una leggera struttura autoportante, che permetterà di superare il dislivello attualmente presente tra l’interno e l’esterno dell’edificio. Ai lati, le panche in muratura esistenti saranno rivestite in legno, in maniera da aumentare la capacità ricettiva dell’ambiente integrando i nuovi elementi armonicamente con i caratteri tipologici e le finiture preesistenti. A ridosso dell’accesso all’edificio, il progetto prevede la realizzazione di una leggera struttura di ingresso, sovrastata da una struttura a soppalco, alla quale si accede tramite una scala a chiocciola, al fine di creare uno spazio idoneo allo stoccaggio di alcuni materiali e che garantisca la possibilità di effettuare proiezioni all’interno della sala, studiata - sia dal punto di vista dei materiali impiegati che per la collocazione e dimensione - in modo da apportare funzionalità ma non incidere in maniera importante sulla visione d’insieme e sulla percezione dello spazio. Anche l’illuminazione è stata progettata per promuovere il senso di rinnovamento e al contempo rispetto per la preesistenza, facendo leva sulla capacità della luce di rendere un luogo accogliente se ben studiata. Il progetto prevede l’inserimento di corpi illuminanti, collocati alle capriate in legno della copertura, in modo da sfruttare ed esaltare l’elemento strutturale. Previsti anche lavori di impiantistica tra cui quelli per il riscaldamento che sarà a pompa di calore. Infine, sarà anche ripristinato il sagrato che attualmente ha un fondo in ghiaia che sarà pavimentato con lastre in pietra di Matraia.

La chiesa di Rimortoli, costruita nel 1122, è stata usata come luogo di culto fino agli anni Cinquanta del Novecento. Successivamente, a seguito della costruzione della nuova chiesa parrocchiale di San Colombano, l’immobile non è più stato utilizzato per le funzioni religiose.
 

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