La Casa della Salute di San Leonardo in Treponzio prototipo di sperimentazione del modello di Casa di Comunità

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Avviso: i contenuti di questa pagina sono aggiornati al giorno 27 aprile 2024, ore 11:59

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La conferenza stampa

Il centro socio sanitario di San Leonardo in Treponzio si conferma sempre più un punto di riferimento per le famiglie che abitano nella zona sud del territorio capannorese. 
Grazie all’accordo tra Azienda USL Toscana nord ovest e Comune di Capannori, la struttura è infatti in corso di potenziamento e ampliamento, grazie anche a uno specifico finanziamento nell’ambito nei fondi PNRR: diventerà una Casa della Comunità innovativa per il contesto lucchese, con le caratteristiche indicate nel decreto ministeriale 77 e mettendo insieme in un unico centro i servizi sanitari e quelli sociali. 
Hanno partecipato, tra gli altri, alla conferenza stampa di presentazione degli interventi effettuati e di quelli previsti il sindaco di Capannori Luca Menesini, il vicesindaco con delega alle politiche sociali Matteo Francesconi, la presidente del consiglio comunale, Gigliola Biagini, la direttrice della Zona Distretto Piana di Lucca Eluisa Lo Presti,  la coordinatrice dell'Aggregazione Funzionale Territoriale - AFT "Capannori", di cui la medicina di gruppo di San Leonardo fa parte, Silvia Begliuomini,   Francesco Bellomo, Direttore Staff aziendale Asl, Marco Farnè, responsabile delle attività sanitarie di comunità della provincia di Lucca, Maria Stella Adami,  Direttrice Dipartimento medicina generale Asl Toscana nord ovest. 


“I cittadini del Compitese e della zona sud del territorio possono contare su una struttura che è un fiore all'occhiello nel garantire il diritto alla salute delle persone – dice il primo cittadino Luca Menesini –. Sono molto contento della collaborazione intrapresa con la direttrice Lo Presti e tutta la Asl, perché andiamo a realizzare un vero e proprio polo della salute a San Leonardo in Treponzio, capace di dare anche risposte prossemiche a situazioni complesse come quelle  legate alla non autosufficienza. Per noi la sanità territoriale è un tassello fondamentale per garantire qualità della vita alle persone e per questo, come amministrazione, ci abbiamo investito sia con la casa della salute di Marlia, con il distretto di Capannori e adesso con la Casa di comunità di San Leonardo. Capannori, dal punto di vista di strutture sul territorio, oggi è decisamente all'avanguardia”.     

“Le Case della Comunità - evidenzia la direttrice generale dell’Azienda USL Toscana nord ovest Maria Letizia Casani - rappresentano il nuovo modello di assistenza territoriale, che prevede la partecipazione, all’interno della struttura, di equipe multiprofessionali. Gli interventi in atto a San Leonardo in Treponzio, presidio fondamentale nell’ambito della rete territoriale, si pongono l’obiettivo di fornire servizi socio-sanitari sempre più al passo con i tempi e quindi adeguati alle esigenze dei cittadini dell'area Capannori Sud”.
“Nell’ambito dell’assistenza territoriale – aggiunge la dottoressa Lo Presti - il fatto di avere una 'casa' comune di riferimento rappresenta un elemento in grado di facilitare la modalità di lavorare insieme, in modo integrato, a beneficio dei pazienti, degli assistiti e degli operatori stessi”.

La Casa della Comunità di San Leonardo in Treponzio
Il centro socio sanitario di San Leonardo in Treponzio è inserito in una vasta area che racchiude una popolazione di circa 14.500 persone distribuite in diverse frazioni tra cui Guamo, Ruota, Castelvecchio fino a Santa Margherita. 
La struttura, sita in Via Sottomonte 398, è disposta su due piani e in essa convergono diverse figure tra cui: medici di medicina generale, specialisti ambulatoriali interni (SAI), infermieri, amministrativi e servizio sociale, in virtù di quella multidisciplinarietà richiesta dal nuovo modello socio-sanitario. 
Nello specifico, al momento sono presenti: i medici di famiglia dal lunedì al venerdì;  gli infermieri dal lunedì al sabato per 12 ore con assistenza sia in loco che a livello domiciliare garantita da 4 infermieri di famiglia e di comunità (IFeC), mentre  la domenica i servizi sono attivi per 6 ore; inoltre equipe multiprofessionali formate appunto da medici, infermieri, specialisti ambulatoriali e assistenti sociali. 
Questi al momento i servizi erogati: medicina di gruppo, diagnostica di base tramite un ecografo in dotazione ai medici di medicina generale nei loro ambulatori; specialistica ambulatoriale per le patologie neuronali e dell’apparato locomotore offerta da neurologo, ortopedico, reumatologo, fisiatra, aperti nei diversi giorni della settimana; riabilitazione fisioterapica dal lunedì al venerdì; CUP il lunedì, martedì e venerdì mattina; prelievi di sangue il venerdì mattina; assistenti sociali presenti 3 giorni su 7; “Punto insieme” per i bisogni di tipo sociale ogni mercoledì. 
I 7 professionisti della medicina di gruppo, coordinati dalla dottoressa Silvia Begliuomini, tramite una logica di condivisione della presa in carico del paziente, sono in grado di fornire un servizio giornaliero dalle 8 alle 19 a tutta l’utenza afferente che quindi può, in caso di necessità, rivolgersi a uno dei medici presenti anche al di fuori degli orari del proprio medico di riferimento. 
Un’offerta di servizi, quindi, ampia e variegata, con ulteriori novità che renderanno la Casa di Comunità sempre più adeguata alle esigenze della cittadinanza.

Le novità - l’ambulatorio di prossimità
L’ambulatorio di prossimità è un servizio sanitario assistenziale infermieristico in grado di garantire servizi di natura preventiva, curativa e di educazione sanitaria. 
Questo spazio si propone di venire incontro ai bisogni assistenziali del cittadino attraverso la sua presa in carico, l’individuazione delle necessità cliniche e la definizione di un piano assistenziale personalizzato che possa garantire le attività atte a migliorare il suo stato di salute. L’ambulatorio sarà attivo da martedì 12 dicembre e, inizialmente, per tutti i martedì successivi dalle 14 alle 18.
 I servizi clinici offerti sono tutti quelli tipicamente introdotti da un ambulatorio infermieristico territoriale: fasciatura semplice, bendaggio elastico, medicazioni ed irrigazione di ferite anche chirurgiche, medicazione ulcere vascolari o di altra natura, irrigazione di cateteri vascolari o lavaggio cateteri vescicali, misurazione glicemia con prelievo capillare,  misurazione dell’ossigenazione del sangue (saturazione d’ossigeno), misurazione di pressione arteriosa, educazione terapeutica all’utilizzo di dispositivi quali bronco inalatori manuali per asma/bpco terapia, terapia educazione del paziente diabetico e del caregiver, e degli stili di vita.

Ciò che distingue questo spazio da un altro ambulatorio infermieristico è la presenza di un coordinatore della casa di comunità, una figura infermieristica in grado di far comunicare le diverse presenze professionali nella creazione di una rete sanitaria che coinvolga medici, specialisti ambulatoriali, infermieri ed assistenti sociali. 
Questo servizio si potrà occupare inoltre di coordinare l’assistenza al paziente complesso, mettendo in atto buone pratiche di chiamata attiva verso coloro che presentano patologie croniche come ad esempio il diabete. 
L’ambulatorio potrà essere arricchito di ulteriori servizi al cittadino con l’arrivo di nuove risorse, sia umane che tecnologiche, che permetteranno l’erogazione di prestazioni quali ad esempio la refertazione di elettrocardiogrammi in pazienti con scompenso cardiaco cronico oppure somministrazione di terapie, anche endovenose. 

Le novità - percorsi integrati sociosanitari per la non autosufficienza
All’interno della Casa della Comunità di San Leonardo prenderà il via un progetto socioassistenziale innovativo, il cui scopo è migliorare i processi di presa in carico e risposta ai bisogni complessi dei cittadini, prevalentemente anziani non autosufficienti, attraverso il lavoro di sinergia e integrazione multiprofessionale tra il team di infermieri di famiglia e assistenti sociali territoriali. Questa integrazione socio infermieristica prende il nome di “Micro equipe territoriale” (MET), in grado di valutare l’appropriatezza della richiesta che il cittadino presenta presso il segretariato sociale con lo scopo di attivare nel tempo il PUA (Punto Unico di Accesso).  In caso di mancanza di appropriatezza sarà la MET ad indirizzare il cittadino verso risposte appropriate alle sue esigenze.
La procedura si propone quindi di sviluppare un nuovo welfare locale adeguato ad affrontare l'incremento delle fragilità e vulnerabilità della popolazione con bisogni complessi, in una logica di una piena integrazione tra servizi sanitari e servizi sociali. 
L’assistente sociale territoriale e l’infermiere effettuano congiuntamente le rispettive valutazioni dei bisogni dell’utente per la definizione di un piano assistenziale personalizzato da proporre alla Unità di valutazione multidisciplinare (UVM). 
Il progetto complessivo prevede che le sedute dell’UVM, oggi centralizzate, siano decentrate sul territorio con unità di valutazione costituite dalla MET, integrata dal medico curante dell’assistito e da un operatore amministrativo per facilitare la partecipazione medica alla definizione di un piano assistenziale, in continuità con le cure del paziente cronico.

Le novità - partecipazione attiva della cittadinanza
Prendendo spunto dal Decreto ministeriale 77,  la struttura di San Leonardo in Treponzio costituisce un progetto di innovazione in cui la comunità degli assistiti non è solo destinataria di servizi, ma è parte attiva nella valorizzazione delle competenze presenti nella comunità stessa: disegnando nuove soluzioni di servizi, contribuendo a costruire e organizzare le opportunità di cui ha bisogno al fine di migliorare la qualità della vita e del territorio, rimettendo al centro dei propri valori le relazioni e la condivisione. 
E’ stato quindi individuato come obiettivo primario il coinvolgimento attivo della comunità locale nella segnalazione dei propri bisogni di salute e nelle proposte di sviluppo della Casa della Comunità stessa, grazie alla collaborazione del comitato di partecipazione della zona Piana di Lucca. 
La volontà dell’Asl e dell’Amministrazione comunale è quella di attivare innovativi percorsi sperimentali di collaborazione, capaci di superare le difficoltà di partecipazione collettiva tra cittadini, che mettano la struttura al centro di un rinnovato spirito di comunità.

Le novità - ampliamento della struttura
Grazie ai fondi derivanti dal finanziamento PNRR è prevista la costruzione di un ulteriore spazio di circa 200 metri quadrati per incrementare il numero degli ambulatori e di aree comuni e di conseguenza ampliare la già ricca offerta di servizi proposti. I lavori di ampliamento prenderanno il via durante i primi mesi del 2024.

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