Un contributo del Comune, in collaborazione con Aldes, alla rete RE.A.DY'. Saranno pubblicati sui canali social 5 video sul tema LGBTQ+

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L'assessore Francesco Cecchetti

Nell’ambito dell’Accordo tra Regione Toscana e le Pubbliche Amministrazioni aderenti alla rete RE.A.DY. (Rete Nazionale delle Pubbliche Amministrazioni antidiscriminazione per orientamento sessuale e identità di genere), il Comune di Capannori insieme ad A.L.D.E.S., Associazione Lucchese Danza e Spettacolo, vuole dare il proprio contributo alla Rete presentando 5 diversi video sul tema LGBTQ+ che, a partire da domani, (mercoledì) saranno pubblicati sui canali social del Comune (Facebook e You Tube).

“Nel 2019 abbiamo aderito alla carta di intenti della rete RE.A.DY con l'obiettivo  di dare visibilità sul territorio a politiche per l'inclusione delle persone con vari orientamenti sessuali - spiega l'assessore alla cultura, Francesco Cecchetti -. Adesso con questa iniziativa, in collaborazione con Aldes, vogliamo  contribuire a diffondere una cultura che rispetti la molteplicità di voci, argomenti e questioni sul tema LGBTQ+ offrendo,  sebbene non in modo esaustivo, una pluralità di punti di vista. Ringraziamo per i loro contributi: Arcigay Nazionale, Progetto Komos, Fabio Ciccalè e Andrea Cosentino, Irene Serini e Caterina Simonelli.”

I 5 video: Due campagne di Arcigay Nazionale: 'La violenza non è una storia già scritta', realizzato da Arcigay Nazionale con il contributo della Presidenza del Consiglio dei Ministri Dipartimento per le Pari Opportunità, nell’ambito del progetto “Femminili Plurali Irregolari”, grazie ai finanziamenti “Linea F Convenzione di Instanbul 2017” e 'Idahobit 2018', video realizzato per la campagna 2018 contro l’omotransfobia, nell’ambito di “International Day Against Homophobia, Biphobia, Intersexism and Transphobia”. 'It gets better - Le cose cambiano', video del Progetto Komos di Bologna realizzato secondo la “poetica” del progetto di reinterpretare e “risensibilizzare”, rispetto alle battaglie portate avanti da Komos – Coro Gay di Bologna –, pezzi appartenenti al repertorio classico e colto. Il video è stato girato in occasione della campagna "It gets better - Le cose cambiano", nel marzo 2013. Come da sua tradizione, il coro ha interpretato un brano di repertorio classico, arricchendolo di un nuovo messaggio di libertà. Si tratta di Un vago pastorello, villanella del 1585 di Giovanni Battista Pinello: la storia di un giovane pastorello che, felice e spensierato, canta i piaceri del suo "amoroso gioco". Un inno alla libertà e alla gioia della libertà, che il coro ha performato in un’affollata Piazza Maggiore, a Bologna, creando un vero e proprio happening.'DU Diversamente Uguali', una performance a cura di Fabio Ciccalè (coreografo/danzatore/performer) e Andrea Cosentino (autore/attore).  Traendo spunto dalla nota canzoncina infantile e attraverso una sua poco riverente rielaborazione, tra il comico e il grottesco, abbiamo giocato a svilupparne una nostra personale versione, popolata da una schiera di variopinti animaletti. Un breve video tra danza, cabaret e teatro di figura tratteggia la fattoria come metafora di una società ideale, nella quale vige una convivenza pacifica e inclusiva di tutte le razze, gli orientamenti ideologici e quelli sessuali. Maiali compresi, in un ribaltamento scherzoso e utopico della altrettanto famigerata fattoria orwelliana. Di e con Fabio Ciccalè e Andrea Cosentino. Riprese e montaggio video Alessandra De Luca, Montaggio audio Dario Aggioli. Collaborazione Danila Blasi. Si ringraziano Sanlò Roma, Cristina Sammartano.  'Mario Mieli, un segreto da svelare': un dialogo da remoto performativo a cura di Irene Serini (autrice/attrice/regista) e Caterina Simonelli (autrice/attrice/regista). Mario Mieli è stato forse il più controverso tra i fondatori del movimento omosessuale italiano, ma è stato anche molto altro: poeta, filosofo, attore, alchimista, uomo e donna nel medesimo istante. Irene Serini e Caterina Simonelli, da 4 anni stanno portando in scena Abracadabra - incantesimi di Mario Mieli, un progetto basato sul suo pensiero che si compie di cinque studi teatrali e un docufilm. Una risposta al fatto che Mario Mieli dopo essersi tolto la vita a soli 30 anni è stato rimosso dal panorama culturale del nostro Paese. Perché? Cosa può aver detto di così scandaloso? Il segreto scoperto e svelato da questo giovane intellettuale negli anni ’70, è valido e incandescente anche per noi oggi? In pochi minuti di video sveleremo qualcosa in merito, attraverso un collage di immagini, pensieri, interviste e suggestioni. In modo che il mistero, quello legato a Mario Mieli ma anche quello inerente alla nostra sessualità, al nostro modo di viverla e alle conseguenze che determina, non sia qualcosa da temere, ma da indagare, felicemente. Short video di e con Irene Serini e Caterina Simonelli. Si ringraziano Compagnia IF Prana, Andrea Natalini, Eleonora Paris.

 

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