Si svolgerà a Colle di Compito la celebrazione della Festa della Liberazione

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2019, Comunicati Stampa, Cultura, Politiche per la comunità, Evidenza
Locandina evento

Le celebrazioni di Capannori della Festa della Liberazione quest'anno si svolgeranno a Colle di Compito. La cerimonia, promossa dal Comune di Capannori con la collaborazione dell'Istituto Storico della Resistenza e dell'Età Contemporanea in Provincia di Lucca e della comunità di  Colle di Compito, si svolgerà giovedì 25 aprile a partire dalle ore 10.30 nel parco della Rimembranza presso la Chiesa di Santa Maria Assunta.


Prosegue così l’obiettivo dell’amministrazione Menesini  di valorizzare le frazioni del territorio che hanno contribuito a difendere gli ideali della democrazia durante la seconda guerra mondiale.
La Festa della Liberazione a Colle di Compito si aprirà con i saluti del sindaco Luca Menesini e con la deposizione di una  corona di alloro al monumento dei Caduti. Momento importante della cerimonia sarà la scopertura della Targa del 74a Anniversario della  Liberazione dell'Italia. Alle ore 11 nella sede autonoma del Gruppo Donatori di Sangue e Assistenza di Colle, Castelvecchio di Compito e Ruota sono in programma gli interventi di Emmanuel Pesi, storico dell'Età Contemporanea, Italo Galli, dell'associazione culturale Amici del Melograno e Andrew Adams dell'associazione Monte San Martino Trust. Seguirà un intervento  musicale a cura della Filarmonica”G.Puccini” di Colle di Compito. La cerimonia si concluderà alle ore 12 con un momento conviviale a cura della comunità di Colle di Compito.

“Quelli della Memoria sono valori fondamentali  – afferma l'assessore alle politiche per la  comunità, Francesco Cecchetti-  -.  Come amministrazione comunale siamo impegnati da tempo in un’azione finalizzata  a tramandarli, soprattutto alle nuove generazioni, riscoprendo i protagonisti e i luoghi del territorio. Per questo in occasione di un anniversario dall’alto valore simbolico come il 25 aprile abbiamo programmato, grazie alla collaborazione di enti e associazioni del territorio, una serie di eventi, a partire dalla cerimonia in programma a Colle di Compito,  per mantenere alto il ricordo di una pagina  storica tragica come quella della seconda guerra mondiale”.

Il 25 aprile a Capannori sarà celebrato con altre due iniziative.  Martedì 23 aprile alle ore 18 nella Sala Pardi del Polo Culturale Artemisia di Tassignano è in programma la presentazione del libro 'Fulmine è oltre il ponte' , vite sospese al di là della Linea Gotica, di William Domenichini promossa da Comune e Istituto  Storico della Resistenza e dell'Età Contemporanea in Provincia di Lucca, in collaborazione con Anpi Lucca.
Dai racconti di un nonno che ha combattuto la Resistenza, tra i boschi e le valli della val di Vara, nasce un romanzo partigiano, in cui si narra del popolo e non dei re, dove i fatti realmente accaduti si fondono con le emozioni di chi le ha ascoltate fin da bambino, con la descrizione dei paesaggi ed i luoghi in cui hanno lottato i partigiani, con la ricerca documentale che l’ha impreziosita, cadenzata dai versi di Italo Calvino: “Non è detto che fossimo santi, l’eroismo non è sovrumano“. L'iniziativa, alla quale sarà presente l'autore,   si aprirà con i saluti del sindaco Luca Menesini. Sarà presente Giacomo Bini in rappresentanza di Anpi Lucca e l'incontro sarà moderato da Carlo Giuntoli della stessa associazione.
Venerdì 10 maggio alle ore 18 sempre al polo culturale Artémisia di Tassignano, promossa da Comune e  Istituto  Storico della Resistenza e dell'Età Contemporanea in Provincia di Lucca,  si svolgerà la presentazione del libro 'Il Sarto di Rughi'- Ricordi e appunti di vita di un internato in un campo di prigionia tedesco- (Carmignani editrice) scritto a quattro mani da Virginio Giovanni Bertini  e Dante Unti. Il libro racconta la storia di quest’ultimo, porcarese doc oggi  98enne e allora sarto strappato al suo lavoro dalla chiamata alla leva obbligatoria nel 1939, coinvolto nel conflitto in Jugoslavia dopo l’inizio della seconda guerra mondiale nei contingenti che si ribellarono anche militarmente ai Tedeschi tra l’otto e il dodici settembre 1943 a Ragusa (Dubrovnik), dove fu fatto prigioniero. Fu poi internato nel campo di lavoro di Stablack, a Kaliningrad. Furono circa trentamila quelli come lui deportati da quella zona della Jugoslavia nei campi di lavoro forzato. Riuscì a sopravvivere e a tornare a casa alla fine della seconda guerra mondiale.











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