Dalsasso: "La partecipazione non si ferma a casa"

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Giorgio Dalsasso, presidente Piana del cibo

Raccontiamo di comunità resilienti: parliamo di quei luoghi e di quelle esperienze che affrontano questo nostro tempo, così difficile e angoscioso, anche cercando nuove regole e altri modi per affrontare l’emergenza, con uno sguardo alle stesse cause che l’hanno generata. Stiamo constatando sulla nostra pelle, sul nostro stesso corpo, come un uso indiscriminato delle risorse ambientali ed un rapporto squilibrato tra uomo e natura prima o poi presenti il suo conto! Allora, come scriveva qualche giorno fa Carlo Petrini, “questo è il tempo della solidarietà e non della competizione, questo è il momento di imparare a vivere un modo totalmente diverso da quello finora conosciuto. Che senso avrebbe fare tutto come prima? Dobbiamo evidentemente dare più spazio alle comunità!”. La Piana del Cibo, un’iniziativa di gestione coordinata e partecipata delle politiche del cibo tra i Comuni di Lucca, Capannori, Altopascio, Porcari e Villa Basilica, ora più che mai è chiamata ad offrire supporto a tutte quelle situazioni che proprio ora, in una fase drammatica, danno il senso del cambiamento, riuscendo altresì ad unire il bisogno di sicurezza con la possibilità di produrre e consumare cibi buoni, puliti e giusti!

Partiamo allora da Lucca: proseguono gli appuntamenti con Mercoledì bio, mercato contadino bio in piazza San Francesco. In questo caso non si tratta di un mercato come gli altri: il suo svolgimento ha infatti richiesto la collaborazione di tutti (produttori, coordinatori e clienti) proprio per garantire la sicurezza delle persone con un esercizio di pazienza e responsabilità che, alla fine, sta lasciando tutti soddisfatti. L’area recintata e gli accessi a numero chiuso, un cliente per ogni banco. All’ingresso, su un tavolino, detergente, guanti e mascherine per chi non l’aveva. Un nastro per indicare la distanza di sicurezza e la spesa preparata dal produttore che la consegnava nel sacchetto una volta pronta. Spese consistenti, sufficienti per almeno una settimana. Ci hanno raccontato come alcuni produttori abbiano messo una cassettina di fronte al banco dove i clienti autonomamente lasciano i soldi e prendono il resto. Sicurezza, quindi, e anche fiducia! Il mercato contadino bio di Lucca, nato come progetto per valorizzare i prodotti locali e la trasmissione di cultura, identità e saperi del territorio, dimostra allora come sia possibile continuare ad essere comunità: non solo si garantisce un accesso ad un cibo di qualità e ai prodotti del nostro territorio , ma si offre un’occasione per condividere uno spazio fisico (la piazza) ed uno spazio di relazioni (una comunità) nel pieno rispetto delle regole di comportamento ispirate alla sobrietà e adeguate a questa difficile situazione. Sappiamo del resto come la realtà dei mercati di Lucca non si esaurisca nel mercato contadino bio. Lo sblocco e l’ordinata riapertura del mercato del Foro Boario (peraltro richiesta dagli stessi produttori) fa sì che anche un altro esempio di comunità avviato sul territorio sia finalmente tornato ad offrire i suoi prodotti a tutta l’area di riferimento della zona nord della città. Ma anche a Capannori ogni mercoledì mattina in piazza Aldo Moro si svolge il mercato contadino, un luogo dove si possono acquistare diversi prodotti agroalimentari che si caratterizzano per “territorialità, qualità organolettiche, rispetto della salubrità, eco sostenibilità e tracciabilità del processo produttivo”. Lo stesso vale per Marlia dove ogni sabato mattina si apre il mercato, anche in questo caso con tutte le precauzioni che questo difficile momento impone. Piace infine ricordare tutte le aziende agricole e le botteghe di vicinato che, spontaneamente e con grande energia, hanno deciso di continuare a garantire la possibilità di acquisto dei prodotti con il servizio di consegna a domicilio.

In definitiva, questa profonda incertezza per i tempi che stiamo vivendo non solo ci impone un cambiamento nei comportamenti per garantire la nostra sicurezza e quella degli altri, ma anche una riflessione sui nostri stili di vita tra i quali, cibo e alimentazione hanno un ruolo di primo piano. Gli esempi di comunità resilienti di cui abbiamo parlato, ispirate a comportamenti sobri e adeguati alla situazione, sono da annoverare tra le buone pratiche che la Piana del Cibo intende rafforzare e sviluppare”.

Giorgio Dalsasso, presidente Piana del cibo

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