Alloro, fotinia, ligustrum lucidum e olivo possibili alleati contro il particolato. Il progetto Veg-Pm10, sostenuto da Fondazione CRL, presenta i dati preliminari in base agli studi condotti sui territori di Altopascio, Capannori, Lucca e Porcari

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La conferenza stampa

Progetto Veg-Pm10: ecco le piante che proteggono meglio i nostri polmoni dal particolato. Alloro, ligustrum lucidum e olivo sono le specie vegetali diffuse in Lucchesia che potrebbero costituire la migliore barriera naturale “verde” al diffondersi del PM10 nei territori dei comuni di Lucca, Capannori, Altopascio e Porcari.

Alla conferenza stampa di presentazione dei dati erano presenti Sara D’Ambrosio, sindaco di Altopascio, Daniel Toci, assessore all’ambiente del Comune di Altopascio, Valentina Simi, assessore all’ambiente del Comune di Lucca, Matteo Francesconi, vicesindaco di Capannori, Franco Fanucchi, assessore all’ambiente del Comune di Porcari, Marcello Bertocchini, presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca, Federico Martinelli, professore al Dipartimento di Biologia dell’Università degli Studi di Firenze, Alessandro Zaldei, responsabile del Laboratorio Climatologia Urbana dell’Istituto di Biometeorologia del CNR-Consiglio Nazionale delle Ricerche, Barbara Moura, ricercatrice al dipartimento di Scienze e Tecnologie Agrarie, Alimentari, Ambientali e Forestali, Università degli Studi di Firenze, Michele Totaro, dottore al Dipartimento di Ricerca Traslazionale e delle Nuove Tecnologie di Medicina e Chirurgia dell’Università degli Studi di Pisa.

Le cause che incidono sull’inquinamento da particolato sono molteplici e sono tutte sotto la lente del progetto “Veg-Pm10 - Azioni multidisciplinari ed integrate per il monitoraggio e la riduzione del particolato atmosferico nella piana lucchese”, sostenuto con 180mila euro dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca e condotto da un coordinamento scientifico composto da: Università di Firenze (capofila del progetto), dipartimenti di biologia e di scienze e tecnologie agrarie, alimentari, ambientali e forestali, che stanno conducendo analisi sulla vegetazione; CNR-Consiglio nazionale delle ricerche di Pisa, che ha fornito centraline di monitoraggio della qualità dell’aria e sta eseguendo studi sulla vegetazione e sulla qualità dell’aria in prossimità delle abitazioni nei quattro comuni coinvolti, in collaborazione con Arpat.

Un progetto a misura del nostro territorio, che punta prima di tutto a individuare le specie vegetali già presenti nel territorio e più utili dal punto di vista del contributo alla pulizia dell’aria, e poi a capire cause e incidenze della presenza del particolato nell’aria che in questi comuni si respira. Per lo studio di questo ultimo aspetto, i dati ambientali rilevati vengono messi in relazione con quelli sanitari dal dipartimento di ricerca traslazionale e delle nuove tecnologie in medicina e chirurgia dell’Università di Pisa.

“Il tema della qualità dell’aria è ovviamente di primaria importanza per il futuro del nostro territorio. La Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca, non a caso, ha deliberato a favore di questo progetto dell’Università di Firenze uno dei contributi più importanti nell’ambito di un bando interamente dedicato alla Ricerca, in cui molte altre sono le iniziative sostenute sempre dedicate al monitoraggio e alla cura dell’ambiente. Di sviluppo sostenibile e transizione ecologica si deve parlare sempre di più, ma anche dar vita a interventi e politiche concrete che partano dalla conoscenza della situazione attuale.”, sono le parole di Marcello Bertocchini, presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca.

La soddisfazione degli amministratori dei Comuni coinvolti è stata espressa in più occasioni con l’attivarsi delle varie fasi del progetto e si rinnova in questa ultima parte in cui iniziano a delinearsi i risultati. Risultati che sono preziosi per la progettazione urbanistica e viaria di tutti i territori coinvolti e che costituiscono una banca dati fondamentale per progettare politiche di intervento “green” e che tengano conto in modo adeguato delle esigenze di salute dei cittadini, soprattutto delle aree a maggior intensità di fonti di PM10.
“Si avvia a conclusione l’analisi condotta sui dati relativi alla presenza dei particolati nelle foglie delle piante presenti nel nostro territorio – spiega Federico Martinelli, professore al Dipartimento di Biologia dell’Università degli Studi di Firenze - . L’obiettivo era infatti, in base ai dati raccolti, fornire indicazioni su quali specie vegetali già diffuse nella zona accumulano più particolati e possono quindi essere utili per trattenerli, preservando la qualità dell’aria. Questo studio deve ancora essere perfezionato ma abbiamo già indicazioni che alloro, ligustrum lucidum e olivo, piante diffuse in giardini privati e spazi verdi pubblici di questi territori, siano di grande aiuto per ridurre l’inquinamento atmosferico trattenendo sulle loro foglie il particolato aereo. La ricerca si sta anche focalizzando sul sequenziamento del genoma dell’alloro, una delle poche specie vegetali il cui genoma non è ancora disponibile”.

La roadmap del progetto
Gennaio 2020: inizio dello studio dei territori.

Settembre 2020: inizio analisi dei dati per la definizione di strategie di mitigazione della presenza del particolato nell’aria, attraverso l'utilizzo di piante e alberi più adatti a migliorare la qualità dell’aria.

Febbraio 2021: installazione di una rete di monitoraggio in grado di monitorare tutti principali inquinanti atmosferici, sull’intero comprensorio lucchese, per un totale di sedici centraline (quattro per ogni comune aderente: Lucca, Porcari, Capannori e Altopascio); inizio raccolta dati sui particolati.

Giugno 2022: chiusura del progetto.

31 ottobre 2022: termine del progetto.

Dicembre 2022: presentazione delle linee guida frutto dello studio condotto.

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