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La facciata della Pieve di San Gennaro

Fu costruita probabilmente nel Sesto secolo, al tempo di San Frediano vescovo, ma le prime testimonianze documentali risalgono all’anno 980 ed è giunta sino ai giorni nostri quale esempio di stratificazione architettonica e di convivenze decorative in cui ritrovare temi e motivi tipici di varie fasi dell’architettura romanica lucchese. Parliamo della Pieve di San Gennaro, per la quale la Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca ha stanziato la somma di 200 mila euro (100 mila sul 2021 e 100 mila sul 2022) per realizzare direttamente il restauro esterno dell’edificio.
L’intervento si presenta piuttosto articolato: oltre a quanto realizzato finora, e cioè l’installazione dei dispositivi di deumidificazione e di controllo umidità degli ambienti, il cui costo di acquisto e di installazione è stato sostenuto con una parte dello stanziamento di 60 mila euro che la Fondazione aveva messo a disposizione della parrocchia nel 2019, adesso, con l’intervento diretto della Fondazione si prevede di eseguire, in una prima fase, principalmente il restauro del paramento esterno della Pieve. Un lavoro che comporta tutta una serie di complesse operazioni preliminari, come la rimozione dei rappezzi e delle “rabberciature”, eredità di precedenti interventi manutentivi e di restauro, eseguiti con materiali che per composizione, conformazione e localizzazione hanno costituito causa di degrado e che hanno perduto la loro funzione conservativa ed estetica. 
L’opera di restauro si completerà con il consolidamento dei laterizi e delle superfici lapidee e con il trattamento per l'arresto dell'ossidazione e per la protezione di croci, perni e altri elementi metallici.
Infine, “approfittando” della presenza delle impalcature, è prevista anche una revisione generale della copertura della chiesa.

“Si tratta – afferma il presidente della Fondazione, Marcello Bertocchini – di un intervento che permetterà alla Pieve di San Gennaro di accogliere nel migliore dei modi il “ritorno a casa” dell’Angelo Annunciante, una scultura in terracotta raffigurante l’Arcangelo Gabriele, da alcuni ritenuto attribuibile a scuola leonardesca. Un’opera attualmente in esposizione al Centro Leo-Lev di Vinci e che la Fondazione intende ospitare in una mostra in San Franceschetto, in programma, pandemia permettendo, da settembre a dicembre con la curatela di Ilaria Boncompagni, funzionaria della Soprintendenza di Lucca”. 
Proprio Ilaria Boncompagni è autrice del catalogo della mostra e di uno studio che prende le mosse dalla comparazione dell'Angelo proveniente dalla Pieve di San Gennaro a Capannori (Lucca) con il David di Andrea del Verrocchio, che secondo molti studiosi avrebbe i lineamenti di un giovane Leonardo. 

La decisione di realizzare il restauro della facciata della pieve è stata accolta con soddisfazione anche dal Comune di Capannori. "Ringrazio la Fondazione Cassa di Risparmio per la sensibilità e l'attenzione che, ancora una volta, ha dimostrato verso il territorio e verso l'arte - dice il sindaco Luca Menesini -. La ristrutturazione della Pieve di San Gennaro adesso, e il restauro dell'Angelo Annunciante prima, rappresentano due esempi concreti di come la collaborazione fra Enti produca risultati importanti per i cittadini e per il territorio. Come amministrazione, siamo quindi molto soddisfatti di questa operazione, per la quale ringrazio anche Ilaria Boncompagni della Soprintendenza di Lucca, perché consentirà la valorizzazione dell'intero paese di San Gennaro, che è uno dei borghi storici di prestigio del Capannorese".


Un gioiello d’arte e d’architettura 
Nella facciata, austera ma elegante, è da subito leggibile anche la scansione degli interni, suddivisi in tre navate, culminanti in altrettante absidi (una oggi non più presente). Le decorazioni lapidee, interne ed esterne, costituiscono un eccezionale campionario del linguaggio romanico e proto-romanico lucchese in cui nuove realizzazioni si alternano a elementi di recupero. Splendidi i capitelli dei colonnati che scandiscono le navate, molti dei quali caratterizzati da motivi geometrici definiti da profondi solchi impressi nella pietra: un gioco di chiaroscuri di grande impatto, che ricorda soluzioni dell’arte orafa.
Non a caso parliamo di un ‘gioiello architettonico’ che custodisce importanti manufatti artistici: oltre agli ormai celebri Angelo annunciante e alla Madonna del parto, notevoli sono anche il pulpito di Maestro Filippo, ‘firmato’ e datato 1162, e la cosiddetta Madonna del coro dipinta da Ranieri di Leonardo da Pisa nel 1507.
 

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