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I cinque amministratori firmano la convenzione

I territori della Piana prenderanno decisioni comuni sulle politiche locali per il cibo. Capannori, Lucca, Altopascio, Porcari e Villa Basilica gestiranno infatti in maniera associata questa funzione, che si caratterizzerà per la condivisione e la partecipazione della popolazione alle scelte. Capofila sarà Capannori. Entro il mese di settembre sarà poi costituita l’Agorà del cibo, un organismo al quale i cittadini già da adesso possono candidarsi a farne parte, che sarà uno spazio di confronto e monitoraggio delle azioni che le amministrazioni comunali della  “Piana del cibo” promuoveranno. È quanto stabilito dalla convenzione che i cinque Comuni stamani (mercoledì) hanno sottoscritto a Capannori. Erano presenti l’assessore al distretto dell’economia civile del Comune di Capannori, Francesco Cecchetti, l’assessore ai processi di partecipazione del Comune di Lucca, Gabriele Bove, l’assessora al sociale del Comune di Altopascio, Ilaria Sorini, l’assessora alle politiche sociali del Comune di Porcari, Lisa Baiocchi e la sindaca di Villa Basilica, Elisa Anelli.

“Un importante passo per presidiare tematiche e questioni di grande importanza, dalle mense scolastiche allo spreco, dalla promozione della corretta alimentazione alla produzione del cibo stesso – spiegano i cinque amministratori -. Si tratta di temi politici di ampio respiro che mettono al centro un modello amministrativo il quale, partendo dal cibo inteso come bene comune va a dispiegarsi su tutta la filiera del cibo stesso. Dopo il processo partecipativo Circularifood, che ha consentito di sviluppare e condividere con la comunità le tematiche di ‘ciò che mangiamo’ in tutte le molteplici sfaccettature e declinazioni culturali, operative e organizzative, adesso entriamo nel vivo e attuiamo quello che è contenuto nel Piano intercomunale del cibo che è stato approvato dai civici consessi dei cinque Comuni. Sarà un modo innovativo di condividere le politiche su questo tema, le food policies, e declinarle nei vari settori”.

Uno degli elementi caratterizzanti sarà l’Agorà del cibo, che sarà il primo organismo a prendere vita. Idealmente accoglie tutti i  partecipanti ai percorsi partecipativi già posti in essere ma già da oggi ogni cittadino dei Comuni della Piana del cibo potrà prendervi parte tramite adesione volontaria, sottoscrivendo e accettando i valori e gli impegni contenuti nel Patto intercomunale del cibo della Piana e compilando il modulo pubblicato sul sito www.pianadelcibo.it. Nella Agorà del cibo trovano rappresentazione le aree di attività della filiera del cibo: produzione, trasformazione, distribuzione, consumo, recupero eccedenze e gestione rifiuti. L’Agorà sarà suddivisa in tavoli di lavoro che elaboreranno proposte e supporteranno gli amministratori in questo percorso. Sarà convocata almeno due volte l’anno, la prima a settembre.

La convenzione firmata riconosce un apposito ufficio che avrà il compito di coordinare tutti i servizi collegati al Piano del cibo: è il terzo in tutta Italia, dopo Milano e Bergamo, ma il primo a livello intercomunale.

Per lo svolgimento delle funzioni associate sarà costituito un organo di indirizzo e coordinamento, l’assemblea dei sindaci per le politiche locali del cibo, composta dai primi cittadini dei cinque Comuni e presieduta dal sindaco di Capannori, Luca Menesini. Sarà anche individuato un consiglio intercomunale del cibo, che si configura come un organo di partecipazione istituzionale che rappresenta la sede all’interno di cui stakeholders e enti pubblici possono definire, con procedure partecipative, obiettivi e strategie di azione. Sarà, in sostanza, il luogo dove verranno elaborate le proposte. Nelle prossime settimane verrà definito il suo funzionamento.

La gestione associata consentirà di valorizzare e dare attuazione a quanto finora emerso con il percorso Circularifood ottimizzando la dimensione partecipativa delle scelte di indirizzo politico e di attuazione tecnica e operativa sulle tematiche legate al cibo, in una prospettiva sovracomunale orientata a renderne maggiormente efficace e positivo l’impatto sulle comunità amministrate. Metterà anche a sistema e amplierà la rete territoriale degli stakeholders e delle progettualità emerse durante il percorso di partecipazione. Permetterà infine di rispondere in maniera adeguata alle emergenti esigenze dei territori.

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