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Le operazioni di asportazione del cane

Il cane che per oltre 2000 anni è rimasto a guardia del balneum, cioè dell’impianto termale del sito Domus Aemilia (Tax C) Tassignano, è stato messo in salvo. Negli scorsi giorni gli archeologi del Gruppo Archeologico Capannorese (Gac) diretti da Alessandro Giannoni hanno effettuato quello che in gergo viene definito “strappo della deposizione”. In pratica lo scheletro dell’animale è stato rimosso col suo “pane” di terra. Il cane è stato temporaneamente portato nel magazzino archeologico comunale in attesa di essere trasferito in un laboratorio specializzato per lo studio archeozoologico che rivelerà alcuni aspetti, come sesso ed età in cui è stato sacrificato. Terminata questa fase, lo scheletro potrebbe essere inserito nel museo archeologico Athena di Capannori dove già si trovano reperti dell’epoca.

L’opera di asportazione dal sito archeologico risalente al I o II secolo avanti Cristo è stata particolarmente complessa e ha richiesto due giorni in quanto lo scheletro giaceva in parte sotto il pavimento del balneum, che ovviamente doveva essere preservato, rendendo quindi difficile il “taglio” della terra su quel lato. Malgrado tutto gli archeologi sono riusciti a isolare il “pane” di terra dove si trovava lo scheletro e a consolidarlo realizzando intorno ad esso le pareti di una scatola, che è stata sollevata con un braccio meccanico e caricata su un mezzo.

L’asportazione del cane ha ufficialmente chiuso la campagna 2018degli scavi gestiti dal Gac e finanziati da Comune di Capannori, Fondazione Banca del Monte di Lucca e Istituto Comprensivo “Carlo Piaggia” nell’ambito del progetto “Capannori Vetus”.

Il ritrovamento del cane, in buono stato di conservazione e deposto su un fianco in una fossa ricavata all’interno della fondazione del muro perimetrale ovest del balneum, ha costituito la rara occasione per aprire uno spiraglio sulle   operazioni legate ai riti di fondazione nel mondo antico. La costruzione di edifici o insediamenti, infatti, obbediva a prescrizioni magico-religiose ancor prima che tecniche: queste prevedevano il sacrificio di cani e la loro deposizione rituale, cui si può attribuire tanto funzione purificatrice quanto di protezione per il nuovo abitato. Il rito, salvo alcuni casi come questo, è stato difficilmente documentabile proprio per la particolare posizione e giacitura delle deposizioni al di sotto delle strutture, che se conservate ne impediscono il ritrovamento.

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