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I rappresentanti degli enti e di Slow Food insieme un cesto di pomodoro canestrino

Una delle varietà più pregiate e gustose di pomodoro è adesso tutelata e valorizzata. È infatti nato il Presìdio Slow Food del Pomodoro Canestrino di Lucca grazie al gioco di squadra tra Slow Food Condotta Compitese e Orti Lucchesi, Fondazione Banca del Monte di Lucca e Comuni di Lucca, Capannori e Porcari. Il presidio si pone l’obiettivo di salvaguardare, distinguere e promuovere la produzione di questo ortaggio tipico della Piana di Lucca e con esso tutto il territorio.

Il risultato è stato ottenuto mettendo a sistema l’intera filiera produttiva, dai custodi dei semi produttori alle ditte sementiere locali, dai vivaisti che preparano le piantine agli agricoltori locali che negli anni non hanno abbandonato questa  produzione che ha rischiato di scomparire soppiantata dagli ibridi. Diciannove aziende agricole locali hanno così potuto costituire l’associazione “Produttori Pomodoro Canestrino di Lucca”. 

Il presidio è stato presentato stamani (giovedì) dal presidente della Fondazione Banca Del Monte di Lucca, Oriano Landucci, dall'assessore allo sviluppo economico del Comune di Lucca, Valentina Mercanti, dall’assessore  all'agricoltura del Comune di Capannori, Serena Frediani, dal consigliere comunale incaricato all'agricoltura del Comune di Porcari, Pietro Ramacciotti, da Marco Del Pistoia, fiduciario di Slow Food Condotta Compitese Orti Lucchesi e da Federico Martinelli presidente dell'associazioe produttori.

“Siamo davvero soddisfatti della nascita di questo presidio, che è frutto di un vero e proprio gioco di squadra – commentano l’assessore allo sviluppo economico del Comune di Lucca, Valentina Mercanti, l’assessore all'agricoltura del Comune di Capannori, Serena Frediani e il consigliere comunale incaricato all'agricoltura del Comune di Porcari, Pietro Ramacciotti -. Valorizzare le produzioni legate al territorio significa sostenere da vicino l’economia locale, senza considerare che è anche un valido strumento per promuovere il territorio attraverso l’enogastronomia. Siamo anche convinti della rilevanza della tutela della biodiversità promuovendo la salvaguardia di piccole produzioni di eccellenza gastronomica minacciate dall’omologazione e dall’agricoltura industriale”.

“La Fondazione sostiene questo progetto perché crede nell’importanza della valorizzazione delle coltivazioni tipiche locali – commenta il presidente della Fondazione Banca Del Monte di Lucca, Oriano Landucci -. Contribuire alla tutela di quello che può essere definito il pomodoro tipico lucchese è anche un sostegno all’economia del territorio nonché alla promozione delle tradizioni. È anche un modo per far riscoprire ai cittadini e conoscere ai turisti i gusti e i sapori della nostra terra”.

“L’obiettivo raggiunto con il presìdio è un ulteriore anello alla catena di salvaguardia perché questo riteniamo sia lo strumento utile per far conoscere e riconoscere questo pomodoro evidenziandone i tratti distintivi e mettendolo al riparo dai rischi di estinzione – commenta Marco Del Pistoia, fiduciario di Slow Food Condotta Compitese e Orti Lucchesi -. Poter apporre il marchio del Presìdio sul Pomodoro Canestrino di Lucca ci consente di rimarcare una differenza e dare al consumatore uno strumento per poter riconoscere il ‘vero’ Canestrino di Lucca”.

I promotori hanno definito un primo calendario di eventi per la promozione del pomodoro canestrino che culminerà con un grande evento a “Terramadre Salone del Gusto 2018” in programma dal 20 al 24 settembre a Torino in cui si metteranno al centro anche altri prodotti tipici lucchesi. Questi sono gli eventi: mercoledì 1° agosto (pomeriggio) al Mercato biologico in piazza San Francesco a Lucca; sabato 4 agosto (dalle ore 11.30), aperitivo con degustazioni al “Mercato Contadino” di Marlia; sabato 11 agosto, cena alla cooperativa L’Unitaria di Porcari.

I presidi Slow Food. Il pomodoro canestrino di Lucca, quindi, entra a far parte della “grande famiglia” di Slow Food, che conta oltre 500 presidi (fra cui a livello locale quello del fagiolo rosso di Lucca) che coinvolgono più di 13.000 produttori. Ogni presidio, infatti, organizza attività di formazione, promuove e valorizza i prodotti e i loro territori, presentandoli in occasione di manifestazioni ed eventi, facendoli conoscere ai cuochi e favorendo la commercializzazione diretta. Inoltre racconta i prodotti, le storie dei produttori e territori attraverso strategie comunicative di Slow Food e degli altri soggetti coinvolti. 

Perché il Presidio del Pomodoro Canestrino di Lucca. L’industria sementiera, sempre più in mano a poche multinazionali, negli scorsi anni ha immesso sul mercato pomodori selezionati, per lo più ibridi, che assomigliassero il più possibile a quelli tradizionali. Cosicché anche nei mercati lucchesi sono giunti ibridi definiti genericamente “Cuore di Bue”. In alcuni casi, addirittura, questi ibridi sono stati chiamati “Canestrini”, creando dei “falsi d’autore” che hanno causato confusione nei consumatori e danni economici - perché i prezzi sono crollati - a chi ancora produceva il “vero” Canestrino. Qualcuno, però, ha tenuto duro continuando a ritagliarsi uno spazio puntando sull’organizzazione come strumento per contrastare una deriva apparsa “inevitabile”. Da qui è nata la volontà di costituire il presidio.

Le caratteristiche e gli usi. Il pomodoro canestrino di Lucca si contraddistingue per la forma a “canestro” con costolature più o meno evidenti, la buccia molto morbida e poco percettibile, un sapore molto dolce e l’assenza o una ridottissima acidità. Oltre che nell’insalata viene utilizzato e apprezzato anche come passata di pomodoro molto caratteristica proprio per la bassa acidità ed il sapore decisamente dolce che la rende direttamente utilizzabile come sugo (con la sola aggiunta di olio e basilico) o bruschetta.

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